Icon: Cassius Clay “Muhammad Ali”
Cassius Clay
Cassius Clay was born on January 17th, 1942 in Louisville, Kentucky.
Still considered the greatest boxer of all time, he began boxing by accident, when as little boy, looking for his stolen bicycle, he stepped into a gymnasium, where some athletes were training. He immediately fell in love with this sport and at the age of twelve, the first successes in amateur competitions started to come.
He became Olympic champion representing the United States at the Olympic Games of 1960 in Rome.
His bigger opponent, however, has always been racism, against which he always fighted in defense of blacks brothers less fortunate than him.
It was because of few episodes of racism that trew his Olympic gold medal into the Ohio River, in a sign of protest.
In 1964 he became heavyweight champion and decided to convert to Islam and changed his name into Muhammad Ali.
He was called to arms in 1966, a call to which he refused to respond and because of this he was sentenced by a jury made only by white people to five years of prison.
Back to the ring, he was able to win back the title of World Champion in 1974, challenging Frazier; This match is generally defined by all as one of the most beautiful in the history of boxing.
He played his last match in 1981.
Affected by the terrible Parkinson’s disease, he fights with courage every day on the hardest ringh of all: life.
A true icon of the sport.
Cassius Clay nasce il 17 Gennaio del 1942 a Louisville, Kentucky.
Considerato ancora oggi, il più grande pugile di sempre, iniziò a tirare di boxe per puro caso, quando da piccolo, cercando la sua bicicletta rubata, entrò in una palestra, nella quale si stavano allenando alcuni atleti. Si innamorò subito di questo sport e all’età di dodici anni, arrivarono i primi successi nelle competizioni dilettantistiche.
Diventa Campione Olimpico rappresentando gli Stati Uniti d’America nei giochi olimpici del 1960 a Roma.
Il suo avversario più grande però, è da sempre il razzismo, contro il quale combatte da sempre, in difesa dei sui fratelli neri meno fortunati di lui.
Furono proprio alcuni episodi raziali a costringere il pugile a gettare il suo oro olimpico nel fiume Ohio, in segno di protesta.
Nel 1964 diventa campione dei pesi massimi e decide di convertirsi alla religione islamica e cambia nome in Muhammad Ali.
Viene chiamato alle armi nel 1966, appello al quale si rifiuta di rispondere e per questo verrà condannato da una giuria di soli bianchi a cinque anni di carcere.
Tornato sul ring, riesce a conquistare di nuovo il titolo di Campione del Mondo nel 1974, sfidando Frazier; questo incontro viene definito da tutti come uno dei più belli della storia del pugilato.
Disputò il suo ultimo incontro nel 1981.
Colpito dal terribile morbo di Parkinson, lotta con coraggio e volontà ogni giorno sul ring più difficile di tutti: la vita.
Una vera Icona dello sport.